Turchia chiama Italia

Ciao, Giuseppe!

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Turchia chiama Italia

 

Sono giorni tristi per la comunita’ italiana in Turchia e per i turchi, colleghi, amici o semplicemente followers che piangono la prematura scomparsa di Giuseppe Mancini. Giornalista e blogger, Mancini e’ arrivato a Istanbul circa dieci anni fa. Sagace osservatore delle dinamiche interne di un Paese peculiare e dinamico, si e’ da subito contraddistinto per il suo piglio diretto e, a volte, tagliente, mirato a difendere l’immagine della Turchia, troppo spesso stereotipizzata e dunque vituperata. Lo scontro e’ stato il suo cavallo di battaglia: Giuseppe sfidava chi si faceva portavoce di istanze diverse dalle sue e lontane dal sentire comune della psicologia sociale turca. I suoi affondi sono noti a tutti, Giuseppe ha diviso l’opinione degli adetti ai lavori in nome di quei principi che riteneva indissolubili perche’ fondati sulla giusta interpretazione delle cose. A onor del vero, ci siamo imbattuti un po’ tutti nella sua logica mirata all’attacco, faceva parte del suo essere. Il suo approccio dirompente, pero’, ha pagato in temini di consensi, soprattutto da parte turca: tanti i seguaci sui social e le attestazioni di stima e apprezzamento ai suo tweet che, con fare provocatorio e retorico, smontavano tesi comode e ‘per sentito dire’, costringendo ad avviare riflessioni accurate. Il popolo web si e’ recentemente stretto attorno al dolore della famiglia, dimostrandosi sinceramente sconcertato dalla perdita di chi era diventata una presenza fissa delle tribune virtuali. Da piu’ parti giungono messaggi di cordoglio: giornalisti, opinionisti, accademici, diplomatici esprimono indistintamente il dispiacere nell’apprendere la notiza che mai nessuno avrebbe voluto leggere. Giuseppe era un amico, l’amico dei turchi e della Turchia, prima di tutto. Anche chi non lo ha conosciuto personalmente, ma ha appreso la triste novella, ha avuto parole di simpatia verso chi si e’ sempre speso per far cadere pregiudizi e luoghi comuni. Descritto come un professionista, dotto e disponibile, Giuseppe Mancini era una delle colonne portanti della comunita’ di commentatori, italiani e internazionali, che si occupano di cose turche. E la sua conoscenza della Turchia, comunque, trascendeva le piattaforme virtuali. Istanbul era la sua dimensione, anzi sarebbe piu’ corretto dire che era il suo mondo. Contributor di diverse testate e autore del blog Istanbul Avrupa e Zingarate/vivereistanbul, Mancini era profondamente appassionato della storia e della cultura della citta’ del Bosforo, che riusciva a sintetizzare con dovizia di particolari, ricongiungendo mondi e tradizioni lontane in una traiettoria analitica resa fruibile al pubblico piu’ vasto. Conosceva ogni luogo, anche quello piu’ nascosto e meno battuto veniva pubblicizzato nei suoi scritti inserendolo in letture storiche e culturali che andavano ad arricchire il gia’ composito patrimonio di cui lui era promotore. Una mente articolata come la sua personalita’: Mancini si e’ speso molto nel costruire ponti culturali tra Italia e Turchia,  Paesi a cui apparteneva orgogliosamente. A volte scomodo, spesso in sordina, il suo contributo non e’ passato certamente inosservato. Oggi avvertiamo il vuoto di chi e’ stato capace di intrattenerci non vivendo mai sul crinale. Istanbul piange un figlio adottivo, ma comunque fedele, e noi tutti preghiamo che la terra gli sia leve, consapevoli dell’importanza della traccia che Giuseppe Mancini ha lasciato dietro di se’. Ciao Giuseppe, continua il tuo viaggio alla scoperta di altre meraviglie. Alla famiglia, le nostre piu’ sentite condoglianze. Başınız sağ olsun.

 

A cura di Valeria Giannotta



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