Turchia chiama Italia

Arslantepe patrimonio Unesco grazie  alla Missione Archeologica Italiana

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Turchia chiama Italia

Era nell’aria da un po’ e finalmente la buona notizia è arrivata: il sito archeologico di Arslantepe in Turchia, candidato dal 2014, è ora iscritto nelle liste del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. Arslantepe, che letteralmente significa ‘collina dei Leoni’, si trova nella regione anatolica di Malatya ed è un concreto ed importante esempio della fruttuosa collaborazione tra Italia e Turchia. Gli scavi in questa zona, infatti sono stati avviati e condotti sin dagli anni Sessanta dal team di esperti dell’ Università La Sapienza di Roma. La Missione Archeologica Italiana in Anatolia Orientale vanta una presenza assidua sul territorio e guide di accezione; dapprima gli scavi furono condotti dal Prof. Meriggi, dell’Università di Pavia, e dal Prof. Salvatore Maria Puglisi, della Sapienza di Roma, che ha successivamente supervisionato i lavori prima del passaggio sotto l’egida della Professoressa Alba Palmieri ( La Sapienza, Roma). Dal 1990 a capo della missione vi è la Professoressa Marcella Frangipane, sempre dell’Università La Sapienza di Roma, autrice altresì del volume ‘Alle origini del potere. Arslantepe, la collina dei leoni’. In tutti questi anni le attività archeologiche si sono focalizzate su una collina artificiale in una area occupata sin dal V millennio a.C. fino all’età bizantina e hanno contemporaneamente portato alla luce gli eventi storici che hanno contraddistinto questo periodo storico. Come riportato dalla Missione, ‘i ritrovamenti di Arslantepe hanno gettato nuova luce, arricchendo e modificando in parte le conoscenze tradizionali, e di un sofisticato sistema burocratico’. Secondo l’UNESCO, si tratta di  una ‘testimonianza eccezionale del primo sorgere della società statale nel Vicino Oriente’. In altre parole, il sito archeologico di 4 ettari (40.000 metri quadrati) e di 30 metri di altezza mostra i cambiamenti fondamentali nel processo di formazione dello stato nelle società anatoliche orientali e mesopotamiche". Come spiega l’Ufficio Cultura e Informazioni della Repubblica di Turchia, Arslantepe è oggi Patrimonio dell'Umanità grazie ai suoi vari valori universali eccezionali, perché testimonia il cambiamento delle tradizioni culturali e della gerarchia insieme all'emergere di nuovi sistemi sociali e politici basati su differenze sociali e privilegi economici. Tra le altre cose, il sito è anche una fonte di nuovi sviluppi nell'architettura monumentale, nella tecnologia e nelle arti, oltre a miglioramenti amministrativi e politici nel corso del IV millennio a.C.
Il tumulo servì come insediamento dal periodo calcolitico all'XI secolo d.C. Fu utilizzato come villaggio romano durante il V e il VI secolo d.C. e in seguito servì come necropoli bizantina. Arslantepe ospita, quindi, vari reperti relativi alla nascita di un sistema statale e al passaggio da una struttura sociale egualitaria a una gerarchica. A seguito degli scavi negli strati tardo ittiti del sito, sono stati portati alla luce un cortile decorato con bassorilievi su pietra, due statue di leoni su entrambi i lati del cancello d'ingresso, nonché una statua del re ittita Tarhunza e un palazzo tardo ittita. Altri reperti includono un palazzo di adobe risalente al 3.300-3.000 a.C., una tavoletta d'avorio di 3.200 anni , un tempio risalente al 3.600-3.500 a.C., più di 2.000 impronte di sigilli, uno scheletro di bambino di 5.700 anni e un oggetti in metallo di qualità. I manufatti mostrano che Arslantepe era un centro ufficiale, religioso e culturale dove nacque l'aristocrazia. Si tratta, dunque, di un patrimonio storico di ineguagliabile ricchezza che oggi è sotto il controllo della Direzione Generale dei Beni Culturali e dei Musei della Turchia del Ministero della Cultura e del Turismo e in coordinamento con la Direzione Provinciale della Cultura e del Turismo di Malatya e l'Università di Battalgazi.  La sua iscrizione nelle liste universali del Patrimonio dell’Umanita’ è certamente il massimo e legittimo riconoscimento di tale bellezza, venuta alla luce grazie allo sguardo attento degli esperti italiani. Non c’è che dire, quello archeologico e storico è un settore in cui si vantano numerose e importanti collaborazioni italo-turche.  Segnando il diciannovesimo bene della Turchia nella lista Unesco, Arslantepe rappresenta il trionfo della nostra partnership.  

 

A cura di Valeria Giannotta



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