Turchia chiama Italia

E se vi dicessimo che Babbo Natale è turco?

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Turchia chiama Italia

Natale è alle porte e  i bambini di tutto al mondo aspettano con ansia l'arrivo di Babbo Natale con il suo carico di regali. Nell'immaginario collettivo l'anziano uomo in rosso arriva dal Nord trainato dalla sua slitta volante, tuttavia in molti resteranno stupiti nello scoprire le sue reali origini. Colui che è noto ai più come Santa Claus, infatti, sarebbe nato a Demre, nel distretto di Patara, una piccola cittadina sulla costa mediterranea della Turchia, tra il 260 e il 280 a.C.. Rimasto orfano di padre e madre in giovane età, si contraddistinse per la sua agilità nell'arrampicarsi sui tetti delle case e far cadere monete dai camini in segno di aiuto ai più bisognosi.  La leggenda narra che un giorno le buone intenzioni del giovane, storicamente noto come San Nicola, vennero scoperte e la sua buona fama si diffuse su tutto il territorio. Divenuto vescovo di Myra (Demre), alla sua morte venne eretto un monumento commemorativo e soltanto dopo anni  venne beatificato come  il santo patrono dei marinai e più specificamente dei bambini, principali destinatari dei suoi doni.  Man mano che più pellegrini visitavano la sua tomba, la popolarità crebbe e anche le leggende sul suo conto. San Nicola iniziò ad essere ritratto  come un uomo barbuto che porta giocattoli e, a seconda dei luoghi, venne riconosciuto con nomi e rituali diversi. Mentre in alcuni Paesi dell'Europa è noto come St. Nick e consegna i suoi doni il 6 dicembre, in altri luoghi- tra cui l'Italia-  è diventato Babbo Natale, distribuendo regali il 25 dicembre. Secondo la narrazione cristiana, la nascita di San Nicola sarebbe il frutto delle preghiere e dei voti dei suoi genitori affinché arrivasse un salvatore per i poveri. Si ritiene che il giovane Nicola, intrappolato sotto le macerie di una vecchia chiesa dopo un terremoto, riuscì a sopravvivere e che la sua vita fosse caratterizzata da gesti di carità e da donazioni elargite attraverso i camini delle case dei più bisognosi. Inoltre, sulla via del ritorno dal pellegrinaggio a Gerusalemme, lui stesso avrebbe salvato una nave dall'affondamento, riportando in vita un marinaio annegato. Come molti cristiani della sua epoca, Nicola venne imprigionato per volontà degli imperatori Diocleziano e Licinio,  mentre nel 325 diede un importante contributo nel risolvere le serie controversie teologiche all'interno del cristianesimo. Secondo alcuni filoni interpretativi, alla sua morte nel 343 venne fatta costruire una chiesa per onorare la sua santità, ma purtroppo nel 1087, durante la Prima Crociata, alcuni dei suoi resti furono trafugati e portati a Bari. Demre oggi è luogo di pellegrinaggio e la basilica di San Nicola,  con la sua cupola medio-bizantina è  classificata dagli esperti  come la terza più importante struttura bizantina presente in Anatolia. Dal punto di vista culturale- architettonico, la Chiesa è nota per i suoi pregiati affreschi raffiguranti scene religiose, ritenute di importanza cruciale per lo sviluppo della pittura murale bizantina. In fondo, storicamente la Turchia si è distinta per essere crocevia e luogo di incontro di diverse civiltà e religioni: come patria natale del Cristianesimo, del Giudaismo e dell'Islam si sono preservati culti e luoghi sacri. La commistione di tradizioni orientali e occidentali, infatti, rende questo Paese un caso unico di convergenze culturali. Sullo stesso territorio sono tracciate le orme di personaggi importanti che hanno dato il proprio contributo allo sviluppo delle religioni: Abramo nato a Ur, nell'odierna Şanliurfa, avrebbe soggiornato in una piccola grotta ad Harran, nel sud-est dell'Anatolia; San Paolo, proveniente da Tarso, è riconosciuto come il principale promotore del cristianesimo;  la fede ortodossa orientale riverisce il Patriarcato ecumenico di Istanbul mentre il sultano Selim, rivendicando il titolo di Califfo, stabilì il Palazzo Topkapi come nuova casa per le reliquie più sacre dell'Islam. Non c'è da meravigliarsi, insomma,  che la Turchia, in quanto dimora delle tre più importanti religioni monoteiste, sia spesso ricordata come "l'altra Terra Santa". Così come è comprensibile che oggi nel Paese a maggioranza musulmana, con una componente cristiana dello 0,2% , il Natale non venga direttamente attribuito al culto di San Nicola, ma sia spesso accomunato ai festeggiamenti di fine anno.  Le città sfoggiano decori luminosi e molte persone abbelliscono le proprie abitazioni con alberi di Natale in attesa del Capodanno,  conosciuta come Yılbaşı gecesi , in cui Noel Baba (Babbo Natale) recapita i doni ai bambini. Qualunque sia l'interpretazione, ciò che conta è l'augurio di pace e serenità che  il Noel /Natale porta con sè e che quest'anno non può che essere rafforzato da messaggi propizi di buona in tutto il mondo. Mutlu Noeller e Mutlu Yıllar, dunque, a tutti noi!



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