Turchia chiama Italia
Dal sogno americano alle opportunità della Turchia – Pietro Alba
Il 25 Novembre scorso si è tenuta la seconda riunione del 2020 del comitato degli imprenditori italiani in Turchia, promossa dall’Ambasciata di Italia ad Ankara. L’Ambasciatore Gaiani, offrendo una panoramica dei rapporti bilaterali, ha ricordato come le difficoltà sperimentate quest’anno debbano essere da stimolo per ‘’lavorare con sempre maggiore forza e determinazione per cogliere le opportunità esistenti e ottenere risultati ancora più importanti nel 2021”. Dello stesso avviso e’ la Vice Ministra del Commercio turco, Gonca Yılmaz Batur, che ha aperto i lavori sottolineando l’importanza della partnership economica tra Italia e Turchia e la necessita’ di rilanciare il commercio e la crescita dopo l’emergenza Covid-19. Come è stato più volte detto, il legame tra Italia e Turchia si basa anche sul grande attivismo economico e commerciale. Solo per citare alcuni dati: l’Italia è il secondo partner commerciale della Turchia tra i Paesi UE e la Turchia il quarto mercato per l’export italiano al di fuori dell’UE; nei primi 9 mesi del 2020 l’Italia è stato il primo Paese per investimenti in Turchia e contemporaneamente si è assistito anche alla crescita degli investimenti turchi in Italia. In altre parole, l’interscambio commerciale e gli investimenti hanno raggiunto un livello tale per cui l’Italia e’ per la Turchia uno dei primi mercati di riferimento. E sono le svariate opportunita’ presenti nel mercato ad attirare in Turchia imprenditori e uomini d’affari, che sono riusciti ad inserirsi benissimo nelle diverse dinamiche aziendali, accrescendo sia i profit delle case di riferimento sia il proprio estro professionale. Pietro Alba, oggi CEO di Sandalyeci e Presidente della Camera di Commercio italiana di Izmir, è una vera e propria figura di riferimento per il business italo-turco se non altro perché, parallelamente alle sue cariche istituzionali, sin dai suoi primi passi in Turchia ha colto le grandi potenzialita’ offerte dal settore. Giunto a Izmir nel 2011 su proposta di Indesit – ora Whirpool, l’azienda in cui lavorava, per occuparsi dello stabilimento di Manisa, dove venivano prodotti i frigoriferi, e’ stato da subito attratto dalle dinamiche turche e dalla bellezza dei luoghi. ‘Sono rimasto affascinato fin dal primo momento. Nonostante la lontananza da mia moglie e mia figlia, mi sentii subito a casa, per quanto possibile. Riconobbi da subito il popolo turco come un popolo amico, accogliente e ospitale’, racconta il dottor Alba. Focalizzato prevalentemente sul lavoro, ci ha pensato poi la piacevole atmosfera della Costa Egea ad allietare i suoi giorni. La curiosità di Pietro e la sua voglia di mettersi in gioco non hanno limiti e ben presto si e’ aperta per lui una nuova porta. ‘Sebbene io sia laureato in ingegneria nucleare e abbia svolto per molti anni il ruolo di direttore di stabilimenti, ho sempre coltivato la passione per il design. Proprio per questo, nel 2017 ho colto un’altra grande opportunità, quella di entrare una realtà industriale, la cui sede principale è ad Izmir, e che espone i suoi prodotti in tutto il mondo grazie ai suoi numerosi showroom’, specifica. Il riferimento e’ a Sandalyeci, produttore globale nel settore dell’arredamento alberghiero, il cui punto di forza e’ la cura artigianale che dedica ai propri prodotti, dalla scelta delle materie prime all’attenzione verso i dettagli. ‘Quest’esperienza ha significato per me l’inizio di un ulteriore processo di integrazione nella realtà turca in quanto Sandalyeci è un’azienda familiare e non è stato semplice conquistare la fiducia dei suoi leader’, puntualizza il CEO, il cui volto oggi rappresenta il brand a livello internazionale. In fondo, quando la costanza e la determinazione sono unite a passione e motivazione, il successo è assicurato. Nonostante la sua agenda fitta di impegni lo portino a viaggiare costantemente in tutto il mondo per questioni aziendali, Pietro Alba investe sia tempo che energie a sostegno di piccole e medie imprese italiane interessate al mercato turco. Come massimo rappresentante della Camera di Commercio italiana di Izmir, tramite i servizi offerti, l’attenzione è rivolta ai fabbisogni di ciascun imprenditore, al fine di trovare delle soluzioni personalizzate che meglio si adattino alla realtà imprenditoriale di ognuno di loro. ‘Sono una persona dinamica, per cui ricoprire questi due ruoli mi si addice in pieno. Pian piano ho capito che questi due incarichi sono complementari tra di loro. In quanto CEO di Sandalyeci ho la possibilità di comprendere appieno la realtà lavorativa turca e ciò mi consente di svolgere meglio il ruolo di “ponte” tra Italia e Turchia in qualità di Presidente della Camera di Commercio italiana’, chiosa. Insomma, non solo un businessman a 360 gradi, ma anche e soprattutto un grande conoscitore della Turchia, di cui il Presidente riconosce grandi potenzialità oltre che diverse similitudini con l’Italia. ‘Qua con un buon background e una grande dose di intraprendenza è possibile dare vita a dei business davvero vincenti. D’altronde, la Turchia è un Paese che sta crescendo e che si sta aprendo a nuove realtà e nuove sfide, per cui ritengo che sia stimolante prendere nuove strade e rivolgere lo sguardo verso questa terra. Malgrado il momento difficile che stiamo vivendo a causa della pandemia, l’interesse degli investitori italiani nei confronti della Turchia non è affatto calato, anzi è in leggera crescita’, ribadisce con convinzione. Per sua stessa ammissione, le comuni origini mediterranee sono un fattore importante perche’ facilitano l’inserimento e la comprensione reciproca. Da buon siciliano, il dottor Alba per certi aspetti si e’ da subito sentito a casa in questa terra straniera: l’attitudine dei turchi, il loro modo di affrontare la vita, la loro solarità, il senso di ospitalità lo hanno fatto sentire accolto e abbracciato . ‘Spesso, passeggiando per le vie della città, ho degli attimi in cui mi sembra di ritornare in Sicilia, la mia terra. In questi momenti sorrido, scatto una foto e la invio a mia figlia!’, confida per poi ammonire ironicamente: ‘A proposito del senso di ospitalità, guai a non assaggiare la torta o il çay che ti offrono’. D’altro canto, professionalmente da straniero dirigere un’azienda con personale locale e’ una sfida stimolante. ‘Vuol dire confrontarsi ogni giorno con una realtà da cui apprendere molto e a cui, al contempo, insegnare molto. Insomma, è un dare/avere. Un aspetto sorprendente dei turchi e’ il loro senso del dovere, la loro voglia di imparare e migliorare ogni giorno. Inoltre, ho avuto modo di constatare, nella mia realtà lavorativa ma anche nella vita di tutti i giorni, il loro rispetto per i ruoli. Il tallone d’Achille è, invece, quello della cura dei dettagli. Da buon italiano, amante del made in Italy e dell’artigianalità, sono molto pignolo su questo per cui fin da subito ho messo in chiaro una cosa: non e’ più importante la quantità, bensì la qualità’, afferma deciso. Come si evince dalle sue parole, la Turchia – da ogni parte la si osservi e si sperimenti- e’ una realta’ certamente interessante che, tuttavia, gode di un’immagine falsata soprattutto agli occhi di chi non la conosce nel profondo. ‘Quando mi proposero la Turchia come destinazione, non nego di aver avuto un attimo di titubanza per l’infrangersi del cosiddetto sogno americano. Mi sembrò un’esperienza estera alquanto singolare. Oggi non sono sicuro che le potenzialità di questo Paese siano adeguatamente valorizzate all’estero. Probabilmente, questo è in parte dovuto alle diverse realtà che convivono nel Paese; in fondo, quante differenze ci sono anche solo tra le regioni d’Italia? E non per questo l’immagine che l’Italia ha nel mondo è “sminuita”, anzi spesso sono proprio le differenze a conferire un quid in più al nostro bel Paese’, conclude radioso il CEO di Sandalyeci. E allora başarılarınızın devamını diliyoruz/ Auguriamo nuovi successi! Ad-maiora, a tutela del nostro benessere e degli interessi di Italia e Turchia!
A cura di Valeria Giannotta