Agenda, nel periodo di corona DAESH cerca di rafforzare la sua posizione

Vi presentiamo le valutazione sulla questione del direttore delle ricerche sulla sicurezza presso SETA, il dr. doc. Murat Yesiltas…

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Agenda, nel periodo di corona DAESH cerca di rafforzare la sua posizione

Nelle ultime settimane, c'è stato un drammatico aumento nel grafico degli attacchi dell'organizzazione terroristica DAESH in Iraq e Siria.

Vi presentiamo le valutazione sulla questione del direttore delle ricerche sulla sicurezza presso SETA, il dr. doc. Murat Yesiltas…

Dietro questo aumento, è possibile affermare che esiste una strategia adottata dall'organizzazione terroristica DAESH. L'organizzazione utilizza la pandemia di coronavirus per organizzare nuovi attacchi, motivare i suoi seguaci e rafforzare l'immagine che è un attore alternativo per le aree instabili in Medio Oriente, Africa e Asia. Questa strategia può essere descritta come quella di una guerriglia dipendente dal deserto. Come parte di questa strategia, DAESH, che cerca di ripristinare le sue cellule nell'est e nell'ovest del fiume Eufrate, ha la grande strategia di ricostruire la sua potere regionale.

L'organizzazione terroristica di DAESH desidera formare una resurrezione internazionale sfruttando l'instabilità causata dal coronavirus, che rappresenta la dimensione della sua strategia nelle sue reti esterne che vuole attivare durante il periodo della pandemia. Dall'inizio della pandemia, DAESH ha accelerato le operazioni in Afghanistan, Africa occidentale, Africa centrale, Sahel, Egitto e Yemen, poiché la capacità di applicare misure di sicurezza si è indebolita in tutto il mondo. Vediamo che l'organizzazione sta sfruttando la pandemia, in particolare nei suoi attacchi in Iraq, alle Maldive e nelle Filippine. Ad eccezione di questi paesi, ha anche aumentato l'aggressività nelle sue chiamate a compiere attacchi in Occidente.

Ovviamente, l'organizzazione terroristica DAESH, considerando la crisi causata dalla pandemia di corona come un'opportunità, ha rivisto la sua strategia riguardo ai suoi attacchi terroristici. Questa opportunità è nata in particolare a seguito dei cambiamenti causati dal coronavirus, nell'addestramento di elementi locali durante le operazioni di coalizione contro DAESH che continuano in Iraq e in Siria e nelle politiche di lotta contro DAESH. L'organizzazione terroristica, approfittando rapidamente di questa situazione, ha riacceso la sua strategia di adattamento seguita durante il periodo del califfato senza terra. Il ritiro dei soldati da parte della Francia in virtù di un accordo contrattuale con l’Iraq, ed il ritiro del personale degli USA da alcune basi militari e la cessazione delle sue attività di addestramento indebolendo la lotta contro DAESH, hanno causato il rapido aumento degli attacchi dell'organizzazione in Iraq. D'altra parte, la debole amministrazione territoriale ad est dell'Eufrate sotto il controllo dell'YPG-SGD in Siria, dove l'organizzazione terroristica DAESH è posizionata militarmente e che descrive come reti interne, ha permesso a DAESH di continuare i suoi attacchi in Iraq. Le maggiori attività dell'organizzazione terroristica in Iraq si stanno svolgendo nelle terre arabo-sunnita che si estendono su un'ampia geografia. I modelli degli attacchi confermano anche il passaggio sicuro dei membri di DAESH e l'esistenza di una rete di fornitura e supporto. Questa situazione può essere possibile attraverso l'uso delle strutture delle tribù sotto forma di "califfato invisibile" nelle regioni in cui DAESH ha governato un tempo.

Nel mese di aprile, l'organizzazione terroristica DAESH ha pubblicato due infografiche che sintetizzano le attività (“Raccolta dei Guerrieri”) in varie regioni del mondo. L’infografica, che comprende 2-8 aprile 2020, mostra che in questo periodo sono stati effettuati più di 60 attacchi. Sebbene il maggior numero di vittime sia stato registrato in Africa occidentale, la metà delle attività di DAESH si sono svolte in Iraq. Il 16 aprile 2020, DAESH ha pubblicato un’altra infografica che sintetizza le sue attività su scala globale, nel periodo tra il 9 e il 15 aprile.  In quel periodo, 49 attacchi tra cui 33 in Iraq, sono stati effettuati 49 attacchi in totale, 33 in Iraq.

In Iraq, una gran parte degli attacchi di DAESH sono stati condotti ad aprile quando erano in atto le misure di quarantena, a causa del nuovo tipo di coronavirus. Inoltre, il caos nel governo, le polemiche su alcuni territori, la diminuzione del numero di militari nel terreno causata dalla pandemia ed il cambiamento nella posizione degli Stati Uniti, hanno offerto opportunità per DAESH. Questa situazione, che si riflette nei rapporti dell'intelligence, insieme al numero dei miliziani del DAESH, circa 3000, spiega perché attacchi si sono aumentati in un periodo del genere. L'incertezza in Siria consolida notevolmente questa opportunità per DAESH. I quasi 500 militanti di DAESH che sono fuggiti dalle prigioni in Siria sono sufficienti per condurre una compagnia terroristica segreta in Iraq. Quando confrontiamo la situazione con il periodo pre-corona, il fatto che ogni mese il governo centrale dell'Iraq effettua in media quasi 20 operazioni anti-DAESH, dimostra che sta aumentando la minaccia di DAESH. 

L'aumento della diversità degli attacchi di Daesh mostra anche che questa organizzazione è passata dal condurre attacchi locali a una tattica di attacchi complessi. In precedenza, gli attacchi di DAESH si concentravano contro i leader locali, e sugli attacchi meno complicati, insieme alla pandemia di coronavirus, l'organizzazione terroristica DAESH sempre di più attacca con bombe fatte in casa la polizia e i militari. Secondo le autorità dell'esercito iracheno, l'intensificazione degli attacchi di DAESH, che sono più organizzati e ben pianificati, servono a rafforzare l'influenza e l'autorità del nuovo leader del DAESH, Abu Ibrahim El Hashimi El Qureishi, che guida l'organizzazione dal 2019 dopo l'uccisione del suo predecessore da parte degli Stati Uniti.

Notiamo che, come in Iraq, gli attacchi di Daesh si sono intensificati anche in Siria. L'attacco più importante dei militanti di Daesh, si è verificato il 9 aprile contro le posizioni del regime nel villaggio di Sukhna e i suoi dintorni. Secondo le informazioni condivise dall'Osservatorio dei diritti umani in Siria, nonostante il supporto degli attacchi aerei russi, negli scontri che sono continuati per due giorni, sono stati uccisi 32 soldati del regime e 26 militanti di DAESH. Finora non hanno rivendicato la responsabilità dell’attacco né Daesh né altre organizzazioni. Da quasi un anno, DAESH svolge intense attività contro l'esercito siriano, le milizie sciite e SDF. Il modello che è apparso in queste attività mostra che DAESH ha aumentato i suoi attacchi effettuando regolarmente attacchi armati, attentati con autobomba e attacchi tramite mine intrappolate.

In conclusione, notiamo che l'organizzazione terroristica DAESH ha trovato un'opportunità nel periodo della pandemia di Covid-19. Ciò che colpisce di più è che l'Iraq è l'obiettivo numero uno e la Siria l'obiettivo numero due. Tuttavia, l'Iraq deve essere seguito più da vicino.

 


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