I Residui di Ani

Questa chiesa è considerato come un simbolo delle abilità artistiche della Dinastia di Bagratuni Armena.

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I Residui di Ani

Con le prime luci del sole, alle ore prestissime della mattina, mentre Kars era piena di neve, ne siamo usciti di  con l’autobus. Andavamo verso il confine d’Armenia a trovare I Residui di Ani…Ci siamo entrati passando per la Porta con Leone. I residui coperti dalle pietre rosse in mezzo alla neve ci aspettavano. Tutti noi eravamo rimasti incantati da Ani avendolo visto. Ani ci dimostrava se stesso dietro alle mure, ecco era davanti a noi…Ci siamo messi a guardare i monumenti nonostante il freddo. Camminavamo su Ani, una città storica sotto la quale c’era un’altra città ma non scoperta ancora. Mi sembrava di sentire  le voci dei mercanti che venivano dalle vie di seta, del popolo che si univa per una cerimonia religiosa, delle preghiere dei musulmani dai minaretti, sentivo pure il suono di campana dalle chiese. Ecco quel momento  avevo capito che Ani non era solo una città ma teneva uno spirito magico

 

 

Questa chiesa è considerato come un simbolo delle abilità artistiche della Dinastia di Bagratuni Armena. Allora era famosa con la sua cupola ed era stata fatta dalla pietra di basalto vulcanico. Purtroppo adesso è in piedi con l’aiuto dal mulo.Si dice di questa chiesa che contenga un piccolo pezzo della croce di Gesu.

La chiesa chiamata Santo Gregor, è ancora maestosa con la sua cupola  e la cappella con 12 angoli costruita alla fine del decimo secolo.

 

Pensando alla magia dei residui di Anı, il nostro guido turistico İsmail ha cominciato a narrare questo splendido luogo…

Nei testi storici  è stato parlato dei Residui di Anı nel quinto secolo per la prima volta. Negli studi di scavo nel posto della rovina di Ani è stato scoperto che l’insediamento nella regione risale all’età di Bronzo e di Ferro. Negli scavi fatti sono state emerse anche le costruzioni che appartengono alla civiltà di Urartu. Ani, per secoli ha testimoniato tante guerre, è diventato il luogo d’insediamento delle molte civiltà. Poiché è stato fondato dal primo punto d’entrata in Anatolia dalla Caucasia della Strada di Seta e , si è trovato fra le città ricche del periodo ed è giunto al centro culturale, economico, politico della regione con un grande sviluppo.  Siccome sono state determinate 40 chiese, le cappelle, tombe monumentali, per Anı si dice anche “La Città di Chiesa 1001.”

I Residui di Anı, che è un posto d’insediamento centrale e cruciale è vissutà la sua epoca più splendida nel periodo della Dinastia di Bagratuni Armena. Tiene gli esempi più valorosi dell’arhitettura armena e georgiana. Ani che comprende tante strutture che appartengono alle religioni diverse come  il Tempio di Ateşgede, tante chiese, la moschea, ha ancora una posizione culturale, architettonica, religiosa. I Residui d’Ani sono stati inclusi nella lista di Patrimoni Culturali del Mondo di UNESCO.

 Ani che assume l’ispezione delle vie commerciali fra Bizantino, Iran, Siria e Medio Oriente, ha avuto il ruolo di ponte per le carovane mercantili. Nel 992 è diventato la pozisione centrale del Patriarcato Armeno. All’inizio dell’undicesimo secolo nella città sono vissuti 12 vescovi, 40 monaci, 500 preti. Nello stesso secolo la popolazione ha superato cento mila persone, pressoché è arrivato a due mila persone. Nella metà dell’undicesimo secolo Ani ha vissuto gli attacchi dei Bizantini, dei Seleucidi,per questo è circondato dalle muri costruite per la difesa. Con la vittoria di Malazgirt nel 1071, Ani che passa nel predominio dei turchi, nel quattordicesimo secolo con cambiamento delle vie commerciali perde il suo impegno centrale e partecipa ai territori degli Ottomani nel 1579. Ma fino a 1735 sono vissuti i vescovi.Nella guerra di Ottomano-Russo (1877-78) invece, passa alle mani dei russi, inseguito alla Prima Guerra Mondiale è stato conquistato dagli Ottomani. Però anche se per un pò di tempo lo governa La Repubblica Armena appena fondata, dopo la Guerra d’Indipendenza dei turchi è diventato una parte della Repubblica Turca. All’inizio del diciannovesimo secolo invece non è rimasta la traccia della vita dell’uomo.  I primi studi degli scavi arkeologici nella rovina d’Anı sono iniziati fra gli anni del 1892-1893. Attualmente Ani si trova fra il confine della Turchia- Armenia,vicino a Arpaçay, 48 chilometri di distanza al centro di Kars.

 

Di Ani che significa ‘Abnicum’ in latino, è presente una leggenda il perché si chiama Ani; questa leggenda si nara cosi: “ C’erano due  paesini separati da un fiume. I mercanti di un paesino andavano all’altro paesino. Al capo del paesino era benevolo, buono, onesto. Ma un giorno il re è morto però colui che ha preso il potere era cattivo, ingiusto. Essendo arrivati i mercanti nel paesino si sono accorti dell’andamento cattivo del paesino. Hanno maledetto ai cattivi dirigenti cosi: ‘Vi trasformate in pietra’. Improvvisamente tutto il paesino si è trasformato in pietra. Da allora quel paesino è ricordato come Ani.”

 


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