UE non ha mantenuto la parola sui richiedenti asilo

Nel rapporto dell'Unione europea (UE) è stato confermato che l’UE non ha rispettato i suoi obblighi dell'accordo con la Turchia per quanto riguarda la crisi dei immigranti...

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UE non ha mantenuto la parola sui richiedenti asilo

L'UE non ha soddisfatto i suoi obblighi reciprochi, raggiunti il 18 marzo. Questo è apparso anche nel suo rapporto. Solo 3 mila 565 richiedenti asilo siriani provenienti dalla Turchia sono stati collocati nei paesi dell'UE, invece dei promessi 72 mila.

Nel rapporto dell'Unione europea (UE) è stato confermato che l’UE non ha rispettato i suoi obblighi dell'accordo con la Turchia per quanto riguarda la crisi dei immigranti. La Commissione europea ha pubblicato il quinto rapporto sull’applicazione dell'accordo Turchia-UE, sui immigranti, effettuato il 18 marzo. Secondo il rapporto, grazie all'accordo che a partire il 21 marzo prevedeva il ritorno in Turchia dei richiedenti asilo passati in Grecia, i passaggi quotidiani da oltre 3 mila sono scesi a una media di 43.

Nella prima fase dell’accordo 18 mila, con probabili 54 mila rifugiati ulteriori, per liberarsi di qualsiasi altra necessità di trasferimento che possono derivare, dai paesi dell'UE dovrebbero essere accettati 72 mila richiedenti asilo. Inoltre è stato dichiarato che sarà introdotto il Programma di Adesione volontario umanitario, quando i passaggi irregolari tra Turchia-UE cominciano a porre fine o almeno verranno ridotti fortemente ed in modo sostenibile.

L'UE ha accettato 4,9 per cento del totale promesso  

Però, secondo il recente rapporto, dalla Turchia solo 3 mila 655 richiedenti asilo siriani sono stati collocati nei paesi dell'UE, invece di 72 mila. In base all'accordo, il numero dei richiedenti asilo rimandati in Turchia è stato 1.448. Nonostante il fatto che i passaggi quotidiani sono stati diminuiti "seriamente e in modo sostenibile", non è stato introdotto il promesso Programma di Adesione volontario umanitario, che prevede che i paesi membri accettarsi i richiedenti asilo provenienti dalla Turchia sotto la base volontaria.

Nel rapporto della UE, che comprende l'affermazione "Proteggere la velocità di accettare i richiedenti asilo provenienti dalla Turchia", tra i "prossimi passi" c’è inviare in Turchia in modo più rapido dalla Grecia i richiedenti asilo. Questo ha dimostrato ciò che è la priorità di Bruxelles.

Da 3 miliardi sono stati consegnati solo 750 milioni di euro

Un'altra questione che l'UE ha promesso, ma non ha rispettato è stato il contributo finanziario per i richiedenti asilo. L'accordo prevedeva un contributo di 3 miliardi di euro per il 2016-2017, e ulteriori 3 miliardi di euro entro il 2018.

D'altro canto, mentre fino il 2 marzo si affermò che la quantità di denaro "promessa" era di 2,2 miliardi di euro, la quantità di denaro effettivamente trasferito è stato 750 milioni di euro. I 411 milioni di euro di questa quantità sono stati trasferiti ai varie organizzazioni umanitarie.

Mentre la quantità di denaro trasferito dall’UE alle istituzioni turche è stato solo 339 milioni di euro. Questa quantità non ha nemmeno raggiunto il due per cento delle spese della Turchia nel corso degli ultimi sei anni, che sono più di 25 miliardi di dollari (23,7 miliardi di euro).

Aggiornamento l'unione doganale

In base all'accordo, mentre fino alla fine del 2016 dovrebbe iniziare i negoziati sull’aggiornamento dell'Unione doganale, non sono ancora iniziato i negoziati ufficiali.

Nonostante la richiesta negli ultimi giorni del 2016, della Commissione europea, dal Consiglio europeo per l'autorizzazione per l'avvio dei negoziati, i paesi membri ancora non l’ha approvato.

Non procedere per rimuovere le restrizioni sui visti

Anche nell’articolo dell’accordo che si dice 'la rimozione delle restrizioni sui visti fino alla fine del 2016' non c'è nessun progresso. Secondo il rapporto, Ankara non ha ancora soddisfatto le 7 condizioni rimanenti dalle 72. Questi sono 'preparare passaporto biometrico pienamente adeguati alle norme UE, adottare misure per lottare contro la corruzione, l'accordo di cooperazione operativa con l'Europol, regolamenti delle leggi e delle applicazioni anti-terrorismo secondo gli standard europei, adattarsi alle norme UE che regolano la protezione dei dati personali, l'effettiva cooperazione con tutti i paesi UE su questioni relative al crimine e l'attuazione di tutti gli articoli della riammissione accordo UE-Turchia '.

Però, Ankara richiede flessibilità, tenendo conto della situazione attuale in Turchia, che prevede di apportare modifiche alla legge per combattere il terrorismo. Nonostante proseguimento dei negoziati fra Bruxelles e Ankara non esiste ancora un documento concordato da entrambe le parti.

La lotta contro il terrorismo

Anche se nell'accordo si afferma ancora una vota che "la Turchia e l'Unione europea mantengono la priorità di combattere contro il terrorismo”, Bruxelles non sostenendo su questo tema, lancia frequenti critiche alla Turchia a causa delle misure adottate nel quadro della lotta contro il terrorismo del PKK ed il FETO.

Nel rapporto non si include una valutazione su questa materia.



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