Geir Pedersen ha affermato che il “conflitto siriano” ha bisogno di una soluzione politica globale
Sul suo account Twitter Geir Pedersen ha reso noto che "i siriani sono ancora profondamente divisi sul loro futuro nel 2023, nonostante i loro sforzi, non sono stati compiuti progressi sostanziali per costruire una visione politica comune nel paese."

L'inviato speciale delle Nazioni Unite in Siria, Geir Pedersen, ha affermato che il “conflitto siriano” ha bisogno di una soluzione politica globale, che non è prevista a breve, ma che richiede di continuare a concentrarsi su misure concrete che possano creare fiducia e creare un vero processo di attuazione della risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza sulla Siria.
Sul suo account Twitter Geir Pedersen ha reso noto che "i siriani sono ancora profondamente divisi sul loro futuro nel 2023, nonostante i loro sforzi, non sono stati compiuti progressi sostanziali per costruire una visione politica comune nel paese."
"Continua la necessita' di una tregua urgente per la fine del conflitto nel paese", ha detto.
L'inviato speciale ha anche sottolineato la necessità di uno sforzo congiunto per unirsi sotto il processo guidato dalla Siria facilitato dalle Nazioni Unite.
Pedersen e funzionari del picccolo gruppo dell'ONU(Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti), si sono incontrati il 24 gennaio per discutere della crisi in Siria, il presidente della commissione per i negoziati siriani Badr Camus e il co-presidente del comitato costituzionale siriano dell'opposizione Hadi, che ha incontrato al-Bahra il 23 gennaio a Ginevra.