Ue convoca l’ambasciatore di Teheran: fermare subito esecuzioni
Per ribadire la forte costernazione dell'Ue per l'esecuzione, il 7 gennaio, di Mohammad Mehdi Karami e Seyyed Mohammad Hosseini.

L’Unione europea ha convocato l’ambasciatore iraniano presso le istituzioni dell’UE, Hosein Dehghani: "fermare subito esecuzioni".
Il Segretario generale del Servizio europeo per l'azione esterna (Seae) Stefano Sannino, ha convocato, a nome dell'Alto rappresentante Josep Borrell, l'ambasciatore della Repubblica islamica dell'Iran presso l'Unione Europea Hossein Dehghani per ribadire la forte costernazione dell'Ue per l'esecuzione, il 7 gennaio, di Mohammad Mehdi Karami e Seyyed Mohammad Hosseini. I due erano stati arrestati e condannati a morte in relazione alle proteste in corso nel Paese.
Sannino, incontrando l’ambasciatore iraniano Dehghani, ha ripetuto l'invito dell'Ue alle autorità iraniane a cessare immediatamente la pratica fortemente condannabile d'imporre ed eseguire condanne a morte contro i manifestanti.
La stessa Sannino ha ribadito che “l’opposizione ferma e di principio dell’Ue all’uso della pena di morte in ogni momento e in ogni circostanza“.
Ha sottolineato inoltre che i suoi Stati membri rimangono uniti nella loro risposta alle azioni dell’Iran“.
L'Iran è stato teatro di scontri e rivolte dalla morte di una ragazza di 22 anni, Masah Amini, deceduta il 16 settembre in un commissariato dopo essere stata arrestata il 13 settembre a Teheran.
Centinaia di persone sono state uccise durante le manifestazioni che ancora proseguono in diverse parti del paese. Si tratta di migliaia di arresti.
Finora sono stati giustiziati 4 giovani: Mohsen Shekari è stato impiccato l'8 dicembre e 12 dicembre Majidreza Rahnavard, 7 gennaio Seyyid Mohammed Hoisseini e Mohammed Mahdi Karami.