Nel 25° anniversario dell'Accordo di Schengen controlli alle frontiere a causa di Covid-19

Nel tentativo di frenare la diffusione della pandemia del nuovo tipo di coronavirus (Covid-19), molti paesi europei hanno deciso di chiudere i loro confini.

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Nel 25° anniversario dell'Accordo di Schengen controlli alle frontiere a causa di Covid-19

Il Trattato di Schengen, che consente la libera circolazione tra i paesi europei, nel suo 25° anniversario è di fatto sospeso, rimettendo in servizio i controlli alle frontiere a causa del nuovo tipo di focolaio di coronavirus (Covid-19).

Con l’Accordo di Schengen, firmato il 14 giugno 1985 nella provincia di Schengen in Lussemburgo e successivamente entrato in vigore nel 26 marzo 1995, iniziò il viaggio senza controlli alle frontiere tra molti paesi europei. 

All’Accordo, inizialmente firmato tra Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi ed Lussemburgo, nel corso degli anni hanno aderito molti altri paesi europei. 

Attualmente la zona Schengen è composta da Germania, Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.

Tuttavia, nel tentativo di frenare la diffusione della pandemia del nuovo tipo di coronavirus (Covid-19), molti paesi europei hanno deciso di chiudere i loro confini.

La sospensione della libera circolazione provoca difficoltà specialmente nella catena di approvvigionamento integrata dell’Europa ed interruzioni nel flusso dei beni e servizi.



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