Italia, cresce il numero di casi e decessi dal west nile virus
Non esiste un vaccino per la malattia Nilo occidentale, provocata da un virus della famiglia dei Flaviviridae, isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda.
Cresce il numero di casi e decessi dal west nile virus.
Dall’inizio di giugno al 19 luglio si sono verificati 15 casi di infezione da Wet Wille Virus in Italia, quattro dei quali hanno portato al decesso dei pazient. Lo indica il bollettino curato dal Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e dal Centro studi malattie esotiche.La scorsa settimana mentre i contagi registrati sono stati solo 94, ma sono stati diventati ben 144 già fino al 9 luglio. Secondo il rapporto del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) i casi sono aumentati del 53% in una settimana.
Non esiste un vaccino per la malattia Nilo occidentale, provocata da un virus della famiglia dei Flaviviridae, isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda.
Per la protezione dal virus del Nilo occidentale, che di solito viene trasmesso dalle zanzare "Culex", si raccomanda la protezione contro le punture di zanzara.
Si afferma che il periodo di incubazione dal momento in cui la zanzara punge varia tra 2 e 14 giorni, e questo periodo aumenta a 21 giorni in quelli con un'immunità debole.
Si afferma che circa l'80% delle persone infette dal virus non presenta alcun sintomo e circa il 20% dei pazienti presenta sintomi come febbre, debolezza, nausea-vomito, mal di testa e dolori muscolari.
I casi di WNV si trovano principalmente in Africa, Europa, Medio Oriente, Nord America e Asia occidentale.